Ven. Apr 26th, 2024

RIFONDAZIONE COMUNISTA

PRC ribadisce con forza la propria posizione su la problematica dell’incenerimento dei rifiuti e sulla conseguente situazione di crisi sui posti di lavoro ad essa collegata.

Posizione che Rifondazione Comunista fin dal 2007 sta sostenendo (il Tirreno – 28 dicembre 2007) denunciando il sostanziale fallimento del piano rifiuti regionale sbilanciato verso la produzione di CDR e di conseguenza verso gli inceneritori. Chiedevamo allora una revisione sostanziale dei piani regionali e provinciali di gestione dei rifiuti, in coerenza con gli obbiettivi nazionali, per puntare decisamente sulla riduzione del monte rifiuti attraverso una raccolta spinta del porta a porta, ed il superamento degli inceneritori con nuove tecnologie di impianti di trattamento meccanico biologico a freddo per la parte indifferenziata.

E’ chiaro: considerazioni di questo tipo innescano problematiche fondamentali ed importantissime sulla gestione del personale impegnato nell’incenerimento. Ma soluzioni in tal senso erano già state da noi prospettate attraverso una ricollocazione dei lavoratori addetti in un nuovo e più realistico sistema di gestione rifiuti.

Il passaggio da raccolta rifiuti stradale (con cassonetti) al porta a porta, già di per se stesso necessita di posti di lavoro aggiuntivi ed i dati di vari consorzi che si sono trasformati in tale senso (es. Consorzio Priula) lo dimostrano ampiamente; inoltre altri lavoratori possono essere collocati negli eventuali sistemi di trattamento meccanici biologici a freddo che abbiamo ipotizzato per il trattamento della parte indifferenziata residua alla raccolta porta a porta.

Infine, ma non ultimi, altri posti di lavoro possono reperirsi, e sono di fondamentale importanza e strettamente collegati all’inceneritore di Scarlino, nella ormai non più improrogabile attuazione delle bonifiche della piana di Scarlino che da oltre 25 anni aspettano di essere completate.

Ci sorprende l’atteggiamento delle pseudo sinistre, che negli anni passati non hanno mai preso posizione decisamente contrastante con le politiche di gestione rifiuti della regione e che anche ora, continuano a non accorgersi della inadeguatezza delle scelte regionali e provinciali fatte in passato; solamente in alcuni casi locali si sono poi limitate a sostenere la chiusura dell’inceneritore di Scarlino non considerando in profondità le conseguenze sulla situazione dei lavoratori, senza proporre soluzioni alternative che avrebbero potuto compensare tale chiusura attraverso ricollocazioni adeguate.

Ovviamente condividiamo la necessità immediata di rinnovo degli ammortizzatori sociali proposta, ma riteniamo che contemporaneamente le forze politiche che amministrano Follonica e Scarlino debbano farsi carico, senza ulteriori rinvii, di sostenere urgentemente presso la Regione un sistema di gestione rifiuti che tenga conto delle reali necessità e contemporaneamente della esigenza di non perdere ulteriori posti di lavoro.

Da non trascurare infine, ma le forze politiche che governano lo fanno tranquillamente, l’aspetto sanitario: incenerire rifiuti è dannoso per la salute dei cittadini e di chi lavora negli impianti soprattutto se gli impianti non sono adeguati. L’ ARS (Agenzia Regionale Sanità della Toscana) ha fornito, per il periodo 1990-201 dati allarmanti per Follonica, forse collegabili all’incenerimento, segnalando un incremento delle forme tumorali in genere, a partire dagli anni 2000-2001, ed una intensificazione della mortalità per tumori del polmone e per malattie dell’apparato genito urinario (che comprende anche tumori alla vescica e prostata), sempre a partire da quegli anni.

Elementi questi che già nel 2014 ci costrinsero a chiedere ufficialmente indagini epidemiologiche mirate, ma senza ottenerne riscontro. Le amministrazioni, che sono le principali responsabili della salute dei cittadini, devono dare risposte concrete e non solo parole, e se non ne sono capaci se ne vadano a casa.

Lodovico Sola
Responsabile Prc ambiente Grosseto

Di Rifondazione Comunista Grosseto

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