Contributo Circolo S.Fiora R.Amarugi curato da Aldo Di Benedetto
COMUNICATO STAMPA
NON E’ PIù TEMPO DI PAGINATE SUI GIORNALI
Nel mese di dicembre 2017, con una prima penetrazione nel territorio dei comuni di Manciano, Pitigliano, Civitella Paganico, Castel’Azzara, Semproniano, Cinigiano, Campagnatico, Sorano, Roccastrada, Poste italiane introduceva nei nostri territori il regime dei giorni alterni per la consegna e la raccolta della corrispondenza. Da Settembre, il progetto rivoluzionario prenderà piede nei restanti comuni della provincia. Paradossalmente perderemo un altro servizio garantito e universale, che stando all’ordinamento giuridico europeo e alla nostra giurisprudenza prevede la consegna della posta: “..come minimo cinque giorni a settimana, salvo circostanze o condizioni geografiche eccezionali, valutate dalle autorità nazionali di regolamentazione..” La disciplina europea in materia è dettata dalla direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 dicembre 1997 concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio. Il servizio postale è inquadrato all’interno dei servizi pubblici, ovvero quell’insieme di servizi essenziali (universali) per il godimento dei diritti fondamentali dell’individuo, riconosciuti a livello nazionale ed europeo. Principi così necessari al punto da essere preminenti anche rispetto alla redditività, ossia la possibilità di ricoprire i costi del servizio in capo alla società che lo gestisce. Non dimentichiamo anche una contraddizione di fondo: Poste Italiane è tutt’altro che un’azienda in perdita, fa utili milionari da due decenni, grazie proprio alla rete postale pubblica e alla fidelizzazione storica dell’utenza. Poste Spa, contraddicendo il dettato europeo, introduce i giorni alterni, e lo fa paradossalmente, in quanto ha il via libera dall’autorizzazione conferitagli dall’AGcom, la quale, a sua volta, agisce in forza della legge di stabilità del 2015 che prevede, sostanzialmente, un taglio di poche centinaia di milioni di euro di finanziamento pubblico per il servizio universale e un volgare giroconto compensatorio, l’introduzione dei giorni alterni. Questa legge è in netto contrasto con la direttiva europea in materia . Anche il Tar del Lazio è intervenuto sulla questione, ribadendo che quando le disposizioni nazionali non sono conformi al diritto europeo non hanno validità giuridica e non si applicano. Ricordiamo che sono numerose le pronunce del Giudice amministrativo che hanno ad esempio sancito l’illegittimità della chiusura e rimodulazione dell’orario di apertura degli uffici postali in determinati contesti, rurali e montani. La recente sentenza del Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 maggio 2017, n. 2140 nella quale i giudici amministrativi hanno accolto l’appello proposto da otto Comuni dell’Emilia-Romagna, ribadendo che il servizio postale universale deve essere garantito e che l’equilibrio economico non può essere elevato a parametro esclusivo per decidere; evidenziando inoltre che il confronto preliminare con gli Enti Locali interessati dalle proposte di razionalizzazione della rete postale non solo deve essere effettivo, ma anche considerato come obbligatorio da parte di Poste Italiane. Questa sentenza ridà speranza a tanti piccoli Comuni a cui viene riconosciuto il diritto di esistere e di garantire servizi ai propri cittadini. E’ intervenuta recentemente la legge n. 158/2017 contenente misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni. A questo punto serve l’intervento di una forte azione politica da parte delle amministrazioni locali per far rispettare i concetti esposti, e soprattutto per ottenere l’annullamento della delibera AGcom 3057157CONS che sta alla base del dilemma che viviamo. Fatti non parole.
Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista Grosseto , Segretario circolo Partito della Rifondazione Comunista circolo Raniero Amarugi Grosseto viale Europa 65.
Maurizio Buzzani